La marineria Amalfi
per tutto il Medioevo ebbe una numerosa e potente flotta, che bisogna
necessariamente distinguere tra quella militare e quella mercantile. La
flotta militare più volte vittoriosa soprattutto nelle battaglie
combattute contro gli Arabi in difesa della cristianità: tra queste
rifulge il celebre episodio di Ostia (849), quando le navi di Amalfi contribuirono
notevolmente a salvare Roma dall’attacco di una potente flotta musulmana.
Per la costruzione delle navi da guerra Amalfi aveva un arsenale in muratura
del quale oggi restano due corsie divise da dieci pilastri. Si tratta
dell’unico esempio sopravvissuto di arsenale medioevale almeno in
Italia meridionale. La struttura superstite mostra i chiari segni dei
restauri avvenuti nel 1240 e nel 1272, sebbene l’edificio sia documentato
sin dall’XI secolo. In esso venivano costruiti gli scafi delle galee
da combattimento, impostate su centoventi remi. Le navi mercantili, in
genere di basso cabotaggio, venivano costruite sugli arenili, che, pertanto,
erano indicati con il termine bizantino di scaria. Lo scarium di Amalfi
medioevale si trova oggi sotto il mare di fronte alla città, dove
sono stati di recente scoperti moli ed attracchi di età medioevale.
Le strutture portuali e cantieristiche furono inesorabilmente sommerse
a seguito di una frana sottomarina provocata da una possente tempesta
di Libeccio, verificatasi nella notte tra il 24 e il 25 novembre 1343.
Questo fenomeno diede praticamente il colpo di grazia ad una situazione
mercantile e marinara già in declino. Testi a cura del Prof. Giuseppe Gargano |
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